martedì 25 febbraio 2014

Dalla serie : "la vergogna non ha limiti!"

Il calciatore Arcidiacono, alcuni mesi fa, venne sottoposto ad una vera e propria gogna giuridica e mediatica, per aver semplicemente sostenuto l'innocenza di Antonino Speziale, nonostante quest'ultimo fosse stato condannato, con sentenza definitiva, per l'omicidio dell'ispettore Raciti. Il calciatore venne squalificato dai campi di calcio e l'allora questore di Catanzaro, Guido Marino, gli affibbiò addirittura un DASPO di tre anni. 

Negli ultimi mesi diversi esponenti di alcuni noti sindacati di polizia (Coisp e Sap sopra tutti) hanno sostenuto apertamente (e continuano a farlo tutt'ora) l'innocenza dei quattro agenti condannati, in via definitiva, per l'omicidio di Federico Aldrovandi. Ma in questo caso non c'è stata nessuna levata di scudi da parte dei vari tutelatori della legalità e della giustizia. 


"I colleghi condannati nel caso Aldrovandi sono innocenti e vittime di un errore”. Ne è convinto il presidente nazionale del Sap Gianni Tonelli.Il vertice del Sap (Sindacato autonomo di polizia) si è radunato ieri a Ferrara per il congresso provinciale e per lanciare due progetti, la spy-pen in dotazione agli agenti e l’iniziativa #vialamenzogna (opposta a quella della famiglia, #vialadivisa, che chiedeva la destituzione dei poliziotti), “con la quale saremo in grado di dimostrare che in questi nove anni la maggior parte delle cose dette sono delle menzogne”. Tanto che all’appuntamento sono stati invitati anche i poliziotti condannati in via definitiva per omicidio colposo. E tre di loro, Paolo Forlani, Enzo Pontani e Luca Pollastri, hanno risposto all’appello. Tonelli li ha incontrati e “ci hanno ringraziato per quanto stiamo facendo. I fatti accaduti destano in loro dolore, ma sanno di essere innocenti e confidano che ci possa essere un domani il modo di riscrivere questa storia.




Questi personaggi possono liberamente esprimere il proprio giudizio e possono tranquillamente sostenere la presunta innocenza di quei quattro assassini senza incorrere in alcun tipo di sanzione. Chi invece prova solo a mettere in dubbio la colpevolezza di Speziale, viene perseguitato e additato come il peggiore dei delinquenti!
Mah...come al solito, due pesi e due misure!


A questo punto vorremo ricordare al Sign. Tonelli (che continua a pronunciare l'innocenza degli assassini) che il 21 giugno 2012  la corte di cassazione ha reso definitiva la condanna a 3 anni e 6 mesi di reclusione per "eccesso colposo in omicidio colposo" ai quattro poliziotti Paolo Forlani, Monica Segatto, Enzo Pontani e Luca Pollastri

In particolare la quarta sezione penale ha respinto il ricorso presentato dalla difesa dei quattro agenti contro la condanna che era già stata emessa dalla Corte d'Appello di Bologna. I poliziotti però hanno usufruito dell'indulto, che copre 36 dei 43 mesi di carcerazione previsti dalla condanna. In ogni caso, dopo l'attuazione di quest'ultima, scattano i provvedimenti disciplinari.


Il 29 gennaio 2013 il Tribunale di sorveglianza di Bologna ha decretato il carcere per la pena residua di 6 mesi (dato che 3 anni erano stati condonati dall'indulto) nei confronti dei poliziotti Paolo Forlani, Monica Segatto e Luca Pollastri. Il provvedimento del Tribunale giunge dopo la richiesta avanzata dalProcuratore Generale.
Il 1 marzo 2013 viene respinta l'istanza della difesa del quarto poliziotto, Enzo Pontani, e dunque anche quest'ultimo viene condannato in via definitiva e sconterà la pena detentiva.
Il 18 marzo 2013 Monica Segatto, l'unica donna del gruppo, viene scarcerata sulla base del decreto Severino (lo "svuota-carceri") dopo un mese di detenzione e ammessa al regime degli arresti domiciliari.
Anche Paolo Forlani e Luca Pollastri avevano avanzato la richiesta di poter accedere alla misura meno afflittiva dei domiciliari, sempre appellandosi allo svuota-carceri; questa volta però il magistrato di sorveglianza ha respinto la domanda, confermando il carcere per i due agenti.
Tre dei quattro poliziotti (eccetto Forlani, a causa di una cura per "nevrosi reattiva") ritornano in servizio nel gennaio 2014, destinati a servizi amministrativi.
Inoltre , il 5 marzo 2010 altri tre poliziotti sono stati condannati nel processo Aldrovandi bis sui depistaggi nelle indagini mentre un quarto è stato rinviato a giudizio. La decisione sui depistaggi conferma l'ipotesi accusatoria dell'intralcio alle indagini fin dal primo momento. Le condanne sono state per:
  • Paolo Marino, dirigente dell'Upg all'epoca, a un anno di reclusione per omissione di atti d'ufficio, per aver indotto in errore il PM di turno, non facendola intervenire sul posto.
  • Marcello Bulgarelli, responsabile della centrale operativa, a dieci mesi per omissione e favoreggiamento.
  • Marco Pirani, ispettore di polizia giudiziaria, a otto mesi per non aver trasmesso, se non dopo diversi mesi, il brogliaccio degli interventi di quella mattina.



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