giovedì 10 settembre 2015

I poliziotti del Coisp contro Ascanio Celestini: "Il tuo film su Giuseppe Uva fa cagare perché condanna gli agenti a priori

Il sindacato di polizia Coisp regisce duramente alla presentazione dell'ultimo film di Ascanio Celestini "Viva la sposa!", ispirato alla morte del carpentiere Giuseppe Uva avvenuta a Varese il 14 giugno del 2008 e per la quale la sorella Lucia chiede giustizia, convinta che determinanti siano state le percosse subìte nella caserma dei carabinieri dove fu portato quella notte.
Per gli agenti del Coisp l'opera di Celestini, che sarà presentata all'imminente 72mo Festival del cinema di Venezia, condanna a priori gli agenti e getta discredito sulle forze dell'ordine:
Nel modo in cui, con altrettanta “competenza” possiamo affermare che il suo film fa schifo, signor Celestini, glielo diciamo senza averlo visto, senza mai aver fatto gli attori, senza mai aver fatto un minuto di regia o di teatro. Il suo film è orrendamente dozzinale e gli attori che lo interpretano non sanno recitare. Eppure noi non siamo attori.
Non ne sappiamo nulla, eppure noi diciamo che la sua opera, scusi il termine un po’ forte, fa cagare. Affermiamo anche, senza avere alcuna competenza in merito, che lei recita come un cane e che dietro la macchina da presa fa ancora più pena.
Il Coisp fa riferimento al blog dell'attore romano sul Fatto quotidiano, dove anticipa le tematiche di "Viva la sposa!":
Mettere assieme i concetti di “noi e loro” dove loro sono “le guardie” come le chiama lei, non ci fa che presagire l’ennesimo populistico attacco a chi è chiamato a rappresentare lo Stato.
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Attualmente è in corso un processo per stabilire le vere cause della morte di Uva. Dopo un processo travagliato agli operatori sanitari, tutti assolti, ora è in corso un procedimento contro i due agenti e i cinque carabinieri che nella notte tra il 13 e il 14 giugno trascinarono l'operaio nella caserma di via Saffi e, stando alle parole dell'amico Alberto Biggiogeri, lo picchiarono a sangue.


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